Dalla sua fondazione nel 2001, la FIPER (Federazione Italiana produttori di energia da fonti rinnovabili) rappresenta gli interessi delle centrali di teleriscaldamento a biomassa e degli impianti di biogas nella politica nazionale. Oltre alle aziende agricole del settore della lavorazione del legno, fanno parte di FIPER 96 impianti di teleriscaldamento a biomassa del Nord Italia. In qualità di lobby, FIPER è a favore di un aumento sostenibile, concreto ed ecologico della produzione di calore ed elettricità da energie rinnovabili. Secondo le attuali proposte della FIPER, più di 400 nuovi impianti di riscaldamento alimentati con biomassa locale dovrebbero sostituire il combustibile fossile metano nelle regioni montane italiane.
Nelle sue attività di lobby, la FIPER lavora a stretto contatto – e con successo – con la federazione energia Alto Adige SEV. Il presidente di SEV Hanspeter Fuchs è il vicepresidente della FIPER. Il direttore di SEV Rudi Rienzner e Gustav Mischi, direttore generale dell’Azienda Pubbliservizi di Brunico, sono membri del Consiglio di Amministrazione della FIPER.
Nell’aprile 2023, esperti/e italiani/e e stranieri/e si sono confrontati/e sull’utilizzo della bioenergia da legno, sulla gestione delle foreste e sulla grande importanza della biomassa per un’autonomia energetica rispettosa del clima in un simposio organizzato dalla FIPER e da SEV presso il NOI-Techpark di Bolzano. Il contesto: l’Italia ha 12 milioni di ettari di foreste, ma meno del 30% della biomassa prodotta viene effettivamente raccolta da queste aree spesso trascurate o non gestite. Con un utilizzo costante delle risorse legnose e l’applicazione di tecnologie innovative, l’Italia potrebbe coprire un terzo del proprio fabbisogno energetico con il legno entro il 2050. Tra l’altro, la biomassa ha un’ampia gamma di usi, dai combustibili all’edilizia, fino alla produzione di idrogeno.
La collaborazione con FIPER va a vantaggio anche delle aziende altoatesine. Nel corso di numerose discussioni con l’autorità di regolazione ARERA, FIPER e SEV sono riusciti a escludere la maggior parte degli impianti di teleriscaldamento altoatesini dalla nuova regolamentazione tariffaria. Il regolamento tariffario dell’ARERA, che viene applicato dal 1° gennaio 2024, prevede un limite massimo per i ricavi di esercizio che non può essere superato. Questo nuovo limite influenza quindi automaticamente la definizione dei prezzi per i/le clienti finali. L’attuazione del regolamento ARERA è inoltre estremamente burocratica. La maggior parte degli impianti di teleriscaldamento nella regione sono piccoli e organizzati in forma cooperativa. I/le loro clienti sono membri della cooperativa e quindi comproprietari/e dell’impianto di teleriscaldamento ed esercitano una funzione di controllo diretto, che naturalmente comprende anche la definizione dei prezzi del calore.