Durante la conferenza stampa del 08.02.2022, il Presidente della Provincia Arno Kompatscher ha respinto l’idea che l’Alto Adige possa rendersi autonomo dalla rete elettrica nazionale dal momento che “in alcuni periodi si rischierebbe di restare al buio”. In un comunicato stampa, il Direttore Generale della Federazione Energia Alto Adige – SEV Rudi Rienzner prende le distanze da tali dichiarazioni, definendole “assurde” e “allarmiste”. La mancanza di competenza in materia di politica energetica nell’attuale giunta provinciale sembra “pressoché totale”. SEV fa notare che il suo progetto per il futuro denominato “La seconda via”, nato nella prima metà del 2013 ed a cui peraltro molti stakeholders fanno riferimento nelle loro dichiarazioni pubbliche, prevede sì un’autonomia regolatoria – ma in nessun modo un’uscita dalla rete interconnessa italiana.
SEV ritiene che una sensibile riduzione dei prezzi dell’elettricità in Alto Adige sia possibile solo in un sistema cooperativo – ciò a causa delle condizioni quadro stabilite dallo stato che includono anche il sistema tariffario. Dei rispettivi modelli sono stati continuamente sviluppati fin dal 2013, presentati ai politici provinciali – e da loro ignorati.
Nel 2015 il SEV ha presentato un documento strategico (“Le famiglie e le imprese altoatesine vogliono elettricità a buon mercato”) avente ad oggetto il modello di una borsa elettrica altoatesina che permette di fornire l’energia idroelettrica prodotta localmente alle utenze in Alto Adige a prezzi preferenziali. Nel 2017 seguì position paper per l’autorità di regolamentazione AEEGSI (ora ARERA) sulla formazione di un’autorità di regolamentazione autonoma in Alto Adige. Rudi Rienzner: “In realtà, dovrebbe essere compito del Presidente Provinciale sondare tutto il margine di manovra che lo statuto di autonomia ci consente. Sembra invece che si vogliano mantenere spente le luci senza provare nemmeno ad accenderle”.