La clientela come preda: finti venditori telefonici si spacciano per gestori di rete e propongono pacchetti di offerte svantaggiose e ingannevoli spacciandole per “occasioni”, soprattutto nei mesi che precedono la fine del servizio di maggior tutela per i/le clienti privati/e, il 30 giugno 2024. I/le consumatori/consumatrici vengono invitati a sottoscrivere contratti di fornitura di energia elettrica apparentemente a basso costo tramite telefonate. Attenzione: la sola parola “sì” può attivare un contratto – indipendentemente dal contesto linguistico in cui viene usata – e se la trappola telefonica scatta, il risultato è un indesiderato cambio di fornitore e bollette salate.
Cosa devo fare se un contratto di energia elettrica viene attivato senza il mio consenso? È possibile presentare un reclamo per iscritto, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC. Il fornitore è tenuto a fornire una risposta motivata entro 30 giorni. Se la risposta non viene fornita entro questo termine, il/la consumatore/consumatrice ha diritto a un risarcimento. L’interruzione della fornitura a causa del mancato pagamento di una fattura è possibile solo se viene inviato un sollecito con lettera raccomandata o PEC che annuncia l’interruzione. Chi desidera tornare al fornitore precedente deve farlo tempestivamente e contattare il fornitore stesso. Il consiglio di Ötzi Elettricità mia: non fornite mai agli operatori di telemarketing il vostro numero POD, il vostro codice fiscale o il vostro indirizzo e-mail. Basta riagganciare il telefono o chiudere la telefonata con la breve frase “No, grazie” per evitare questo tipo di trappola.