Martedì 1 Dicembre abbiamo realizzato il primo webinar ufficiale di Ötzi Elettricità mia sul tema „comunità energetiche”. Nostri ospiti sono stati Fabio Armanasco e Matteo Zulianello del RSE (Ricerca sul Sistema Elettrico), che da ormai diverso tempo stanno seguendo la metodologia di recepimento delle Direttive Europee su questi temi all’interno della regolamentazione energetica italiana.
È difatti proprio dall’Europa che proviene la richiesta di regolamentazione nazionale per una maggiore condivisione di energia a livello locale e decentralizzato, proprio in linea con la visione della nostra cooperativa. Fino ad oggi non è infatti stato possibile condividere l’energia prodotta di un impianto fotovoltaico posto su un tetto di un condominio con tutti i condomini, ma poteva essere solamente collegato alle utenze comuni. Grazie alla nuova implementazione delle comunitá energetiche sarà invece possibile anche per le singole famiglie di ogni appartamento consumare energia rinnovabile collocato sul proprio edificio. Non solo: sarà anche possibile condividere energia con edifici vicini, creando una vera e propria piccola comunitá energetica indipendente. Gli impianti rinnovabili che è possibile collegare alla comunitá energetica sono di taglia piccola, fino a 200 kW, ma nonostante questo offrono sicuramente tante possibilità per i nostri soci: pensiamo per esempio a case famigliari con 2 o 4 appartamenti, ai masi con più utenze e perfino alle piccole e medie imprese che potrebbero mettere a disposizione il proprio tetto o i propri parcheggi per l’installazione di un fotovoltaico la cui produzione sarebbe poi condivisa anche con i vicini di casa o con altre piccole medie imprese che magari non possono usufruire degli stessi spazi di installazione.
La comunità energetica è inoltre incentivata con sussidi statali, che permettono dei tempi di ritorno dell’investimento molto interessanti. Al momento si è avviata una fase sperimentale che si dovrebbe concludere a giugno 2021, quando invece anche i decreti attuativi dovrebbero essere pienamente recepiti. Ad oggi infatti, anche se è chiaro e già legge l’ammontare degli incentivi, mancano ancora gli strumenti attuativi che permettono di richiedere tali sussidi.